I COMMERCIALISTI CHIEDONO RISPETTO DEL PROPRIO LAVORO

Riceviamo e pubblichiamo dalla Giunta Nazionale :

foto_commercialisti

Caro Collega,

ogni giorno tutti noi svolgiamo con passione una professione che ha tutti i requisiti per potersi esprimere ad alti livelli fornendo servizi e consulenze a grande valore aggiunto, ma che si trova quotidianamente impastoiata nello svolgere inutili adempimenti e con scadenze fuori controllo, costretta a sperare in proroghe dell’ultimo momento e in comunicati stampa che oramai hanno forza di legge.

Svolgiamo una professione cui è riconosciuto un ruolo di difesa dell’interesse pubblico.

 

Ricordiamo che:

 

I commercialisti

  • hanno contribuito e contribuiscono in maniera determinante al funzionamento del sistema fiscale italiano, facendosi carico, anche dal punto di vista economico, di quello che è diventato il “Fisco Telematico”;
  • contribuiscono con il loro lavoro e le loro competenze a dare un sostegno alle imprese: dalla loro creazione, allo sviluppo, al sostegno nei momenti di crisi;
  • sono un importante anello di raccordo tra il sistema economico e il sistema delle finanze statali;
  • sono in grado di svolgere attività di controllo e presidio all’applicazione delle norme ed al corretto svolgimento dell’attività sia di Enti pubblici che privati;
  • credono nella modernizzazione e nell’efficientamento del sistema, anche in funzione della lotta all’evasione fiscale, e quotidianamente contribuiscono a tale processo di ammodernamento sopportandone i costi, affinchè ciò avvenga invece “a costo zero” per la pubblica amministrazione, nell’interesse del sistema paese;
  • vogliono lo snellimento burocratico, la vera semplificazione, la certezza normativa partendo dal rispetto dello Statuto del Contribuente, ma soprattutto vogliono poter svolgere con dignità, avendo il riconoscimento del ruolo sociale che loro compete, il proprio lavoro a beneficio dei cittadini contribuenti assistiti e dell’intera collettività;
  • Vogliono e chiedono, rimanendo spesso inascoltati, di dare il loro contributo di conoscenza ed esperienza al miglioramento delle norme e dei processi che portano i cittadini a contribuire al sostentamento dello Stato ed al finanziamento dei suoi servizi.

 

A fronte di questo, la categoria deve purtroppo fare i conti con lo scenario attuale, nel quale l’esercizio della professione è diventato una sorta di percorso ad ostacoli.

 

Non possiamo più tollerare

  • La sovrapposizione delle scadenze e la proliferazione degli adempimenti superflui;
  • L’introduzione di nuovi adempimenti senza una completa razionalizzazione di quelli esistenti;
  • Una attività legislativa superficiale e contraddittoria;
  • L’attribuzione di responsabilità di dubbio profilo costituzionale;
  • Il sostenimento di costi sempre maggiori per le integrazioni dei software applicativi;
  • L’attribuzione di competenze professionali proprie della categoria ad altri soggetti privi di qualifiche;
  • I continui prelievi forzosi perpetrati nei confronti delle nostre Casse di Previdenza, la cui esosa tassazione mette a rischio il futuro previdenziale dei professionisti;
  • L’esclusione dalla platea dei soggetti destinatari di provvedimenti a sostegno del comparto economico, per la crescita e la salvaguardia dell’occupazione.

 

Vogliamo che i commercialisti

  • Non siano semplicemente considerati il braccio operativo della P.A., gli esattori di imposte e tributi, costretti a lavorare in condizioni di incertezza e di continua emergenza;
  • Non siano considerati unicamente soggetti da sanzionare;
  • Abbiano dalla Pubblica Amministrazione il giusto riconoscimento, anche economico ma non solo, per il loro ruolo di sussidiarietà;
  • Abbiano scadenze chiare, immodificabili nei 365 giorni, al fine di permettere una programmazione efficiente negli studi;
  • Abbiano il riconoscimento della sospensione dei termini in caso di malattia ed infortunio grave;
  • Abbiano il diritto di potersi assicurare;
  • Abbiano il giusto riconoscimento delle loro competenze che sono il frutto di un lungo percorso di studio e di un adeguato tirocinio, di un costante controllo sullo svolgimento dell’attività operato dagli Ordini, nel rispetto di norme deontologiche stringenti e di una costante formazione rispettosa della previsione normativa.

 

Come saprai la Categoria dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si è dotata del proprio codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive, che è stato pubblicato sulla G.U. n. 185 dell’11 agosto 2014 e le cui firmatarie sono le Associazioni nazionali dei Commercialisti (ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO).

L’astensione collettiva dalle attività, grazie all’adozione del codice di autoregolamentazione, rappresenta uno strumento al quale anche la nostra categoria può decidere di fare ricorso e riteniamo importante che ogni collega ne conosca bene i contenuti, per questo ne alleghiamo copia alla presente, per darne la maggiore diffusione possibile.

 

Queste e molte altre sono le ragioni che possono determinare la proclamazione dell’astensione collettiva da parte della nostra categoria, la quale si dovrà dimostrare unita e coesa come non mai per cercare di ottenere il giusto riconoscimento che le spetta!

 

Vorremmo conoscere la tua opinione sull’argomento per far sentire con ancora più forza la nostra voce

 

Ti ringraziamo per la Tua collaborazione.

 

Scarica il ” Codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive dalle attività svolte dai Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili adottato in data 02 luglio 2014 dalle Associazioni
ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *